Un bagno di ghiaccio, che sogno!
Fare il bagno nell’acqua gelida, o addirittura nuotarvi per qualche metro, sta diventando sempre più popolare anche nei laghi balneabili dell’Alto Adige. Forse perché immergersi a temperature pungenti nell’acqua dona pari benefici ad anima, mente e corpo.
Già solo ammirare i laghi altoatesini nella loro veste invernale, e circondati da paesaggi idilliaci, è un’esperienza molto suggestiva: la magica quiete che evoca la coltre di neve sugli alberi, sui canneti e lungo i sentieri è uno spettacolo unico. Ci sono sempre più persone, però, a caccia del brivido e che, dunque, non si accontentano di “rimanere a guardare” o fare una semplice passeggiata attorno al bacino d’acqua dolce ghiacciato: loro preferiscono andare più a fondo in un simile contesto.
Meravigliosamente inserito in un bosco misto mediterraneo, il Lago di Monticolo ad Appiano, ad esempio, è frequentato da un gruppetto di audaci che non pratica il pattinaggio su ghiaccio o il curling, bensì si cala nell’acqua rigorosamente senza muta, col solo costume da bagno.
“All’inizio bisogna superare la difficoltà di entrare in acqua”, afferma uno degli uomini, che è stato conquistato dal fascino di questa attività. Dopodiché, come spiega, si deve affrontare lo shock termico: nonostante il corpo entri automaticamente in uno stato di allerta, bisogna continuare a respirare bene, senza affannarsi. “È simile allo yoga: si pone la massima attenzione sul coordinamento della respirazione e dei movimenti, mantenendo tale concentrazione fino a quando la sopportazione del freddo lo rende possibile”, continua il bolzanino, che svolge tale pratica da un anno.
Quando poi si esce dall’acqua, l’effetto è una forte sensazione di caldo in tutto il corpo e un’enorme scarica di adrenalina. “Il brivido e le emozioni positive che si provano non svaniscono subito, durano per diverse ore. In seguito, anche le riunioni di lavoro risultano più leggere e piacevoli”, racconta.
Una volta che ci si convince a “immergersi”, letteralmente, in una simile esperienza, si provano sensazioni difficili da descrivere: ci si sente come ubriachi, ma di felicità. Quest’attività, infatti, ha anche un impatto positivo sulla qualità della vita in generale, che peraltro è stato comprovato scientificamente: ad esempio, gli psicologi raccomandano di fare regolarmente dei bagni di ghiaccio per combattere la depressione.
Ad avere per primo l’idea di nuotare nelle acque gelide del Lago di Monticolo è stato Paul Dalsass, residente ad Appiano, oltre venti anni fa. Tuttavia, l’hype che si sta accendendo adesso sull’argomento non lo riguarda: “Il nuoto invernale viene letteralmente esaltato e ingigantito. Ma bisogna vedere il tutto nel suo insieme, perché è capace di donare molto più. Dalla pace che si respira nella natura al velo di foschia che si ammira sulla superficie dell’acqua quando si riemerge, la realtà esterna trasmette sensazioni che arrivano sin nel profondo delle persone”, dice. Vivere quest’esperienza sulla propria pelle è l’unico modo per comprenderla fino in fondo.
Lo stesso Paul – nuotatore agonista, più volte campione italiano e atleta olimpico – sentiva la necessità di fare qualcosa che allontanasse i pensieri legati al raggiungimento di prestazioni e vittorie, per il bene della sua psiche. Ecco allora che, in estate raggiunge i laghi alpini, mentre in autunno e inverno trova condizioni ideali anche a valle.
Inoltre, si dà regolarmente appuntamento con altre persone che condividono la passione di tuffarsi nell’acqua fredda. “Quello che facciamo non è immediato e men che meno accessibile a tutti”, specifica. Oggigiorno, comunque, esistono numerosi libri che illustrano diversi metodi per affrontare un bagno di ghiaccio nel modo più prudente e sicuro possibile. Innanzitutto, prima di entrare in acqua, è necessario svolgere dei particolari esercizi di respirazione, vivamente consigliati ai neofiti. Dalsass, invece, preferisce seguire il suo istinto: “Ascolto con attenzione il mio corpo e agisco di conseguenza”. Perché lo shock termico non risparmia neanche un nuotatore esperto, anzi, come lui stesso ammette, “è sempre in agguato”. Dunque, non bisogna fare a meno di respirare profondamente e muoversi con consapevolezza. Si può rimanere immersi da pochi minuti a un massimo di mezz’ora, a seconda della temperatura dell’acqua e di come ci si sente.
Il bello è essere nel momento, dover pensare solo all’istante che si sta vivendo, che è un autentico toccasana per l’anima, in quest’era moderna. Così facendo, anche manager stressati, imprenditori ambiziosi e molti altri in simile condizioni di tensione ritrovano una loro pace interiore. Infatti, l’umore dopo un bagno di ghiaccio migliora incredibilmente, grazie al rilascio di adrenalina. Inoltre, come sostiene Dalsass, è ancora più divertente stare in gruppo e le conversazioni vengono affrontate più profondamente.
A differenza del nuoto invernale, il bagno nell’acqua ghiacciata è indicato per coloro che desiderano un approccio più graduale: infatti, ci si cala in una pozza, ottenuta tagliando la superficie congelata del lago, e si rimane nell’acqua secondo le proprie capacità e condizioni fisiche.
Benessere per il corpo e la psiche, ma in sicurezza
Praticare regolarmente il nuoto invernale e l’ice bathing apporta effetti positivi all’essere umano: allevia le tensioni e la sensazione di stanchezza, supporta il sistema ormonale e cardiovascolare, come dimostrano alcuni studi. Chi ha partecipato alle ricerche ha anche notato dei miglioramenti in relazione a reumatismi, asma e fibromialgia. Ad ogni modo, se si è inesperti, è sempre richiesta una certa preparazione o la guida di professionisti per potersi dedicare a tale attività in modo sicuro.
Proprio per non avventurarsi da soli nelle acque gelide e farsi accompagnare da chi ne sa di più, esiste la possibilità di prenotare l’esperienza con un esperto – attività guidata che sta diventando sempre più richiesta. Philipp Schraut, ad esempio, è una guida escursionistica di Parcines, che ha già condotto diverse persone in questa avventura, mostrando loro luoghi meravigliosi dell’Alto Adige. Tra gli spot che predilige per le sue uscite con i gruppi, ma anche in solitaria, figurano il Lago di Tret e il famoso Lago di Braies.
Suggerimenti per chi desidera provare
– Il bagno nel ghiaccio e il nuoto invernale sono indicati solo a persone fisicamente sane, senza problemi cardiaci o circolatori.
– La regola più importante di tutte è ascoltare sempre il proprio corpo.
– In genere, il tempo di balneazione, in minuti, è pari alla temperatura dell’acqua: ad esempio, se è di 3 °C non si dovrebbe rimanere immersi per più di 3 minuti. Tuttavia, per gli esperti, la durata può aumentare.
– Per far fronte alle reazioni estreme del corpo, è fondamentale concentrarsi totalmente sulla respirazione, in modo da renderla quanto più profonda e regolare possibile.
– All’inizio, si consiglia di abituarsi lentamente all’acqua gelida, ad esempio facendo una doccia fredda tutti i giorni.
Esiste, infine, il “metodo Wim Hof”, riconosciuto a livello scientifico, che segue una speciale tecnica di respirazione. L’obiettivo è quello di aumentare la quantità di ossigeno nel corpo prima di fare il bagno nel ghiaccio, in modo da affrontare meglio le temperature fredde, ma anche quelle calde.